Governo, nuova stretta sui richiedenti asilo

Governo, nuova stretta sui richiedenti asilo

Emendamento a dl migranti li esclude dai servizi di integrazione. Complessivamente il costo per l'accoglienza nell'anno in corso è così stimato in 853 milioni di euro

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  • Emendamento a dl migranti li esclude dai servizi di integrazione. Complessivamente il costo per l'accoglienza nell'anno in corso è così stimato in 853 milioni di euro
  • Uno dei due emendamenti presentati dal governo al dl migranti riesuma una misura contenuta in uno dei decreti sicurezza firmati da Matteo Salvini ed esclude la possibilità di ospitare i richiedenti asilo nella rete del Sistema di accoglienza ed integrazione (Sai) gestita con i Comuni: essi dovranno andare nei centri di accoglienza governativi fino alla decisione sulla domanda di protezione internazionale. Potrà accedere al Sai chi entra in Italia con corridoi umanitari e reinsediamenti nonchè i vulnerabili (anziani, malati, ecc). Fino all'ottenimento della protezione, dunque, i richiedenti asilo non godranno dei servizi di integrazione. Significa che questi (la stima è che siano 1.926 persone) dovranno essere inseriti nei centri di accoglienza governativi "per stranieri irregolari" e negli hotspot. Ciò comporterà un aumento delle spese di 16,7 milioni di euro per il 2023.

    Complessivamente il costo per l'accoglienza nell'anno in corso è così stimato in 853 milioni di euro: 807 milioni per i 54.446 richiedenti asilo, 16,7 milioni per i 1.926 non più inseriti nel Sai e 29 milioni per i circa 11mila ucraini ospitati nei primi tre mesi dell'anno.

    Fino al 31 dicembre 2025 il ministero dell'Interno potrà avvalersi della Croce rossa italiana per la gestione dell'hotspot di Lampedusa "al fine di assicurare adeguati livelli di accoglienza" in quel centro. E' una delle novità introdotte da un emendamento al decreto migranti proposto dal governo e depositato nella commissione Affari costituzionali del Senato. In base all'emendamento, inoltre, alla struttura di Lampedusa saranno estese le deroghe previste dall'articolo 10 del decreto, ossia si potrà derogare al codice dei contratti pubblici bypassando di fatto i bandi di gara.