VIDEO/ Giallini, il mio Schiavone vicequestore anarchico
Da mercoledì su Rai2 la serie tratta dai bestseller di Manzini
- Da mercoledì su Rai2 la serie tratta dai bestseller di Manzini
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(ANSA) - ROMA - "Ho avuto molta liberta' nell'interpretare questo personaggio. Rocco Schiavone e' uno che ha capito che la vita eterna non esiste, che in questo mondo si muore. Nessuno di noi crede di morire davvero, il vicequestore ne è consapevole. E' a suo modo un anarchico".
L'attore romano Marco Giallini, oltre 50 film al cinema (ma e' stato anche il Terribile in Romanzo criminale), si appresta a impersonare Rocco Schiavone, il vicequestore piu' scorretto della tv, che fuma marijuana e la nasconde nel cassetto della scrivania, nella serie tratta dai gialli best seller di Antonio Manzini, in onda da mercoledi' 9 novembre su Rai2.
Ruvido, fuori dagli schemi, ma con un grande intuito investigativo, un cuore d'oro e una cicatrice nell'anima (ha perso la moglie Marina - isabella ragonese - ma si confida con lei o meglio con il suo fantasma).
Rocco ha un'amante, Nora (Francesca Cavallin), una 'simpatia' per una sua collaboratrice (Caterina Rispoli) l'unica di cui si fida in una squadra di tutti uomini ("ma gli guardo il culo, non io personalmente, il personaggio mi attengo al copione" scherza Giallini). Eppure, questo strano vicequestore - che veste panni inadatti sulla neve- indossa loden d'ordinanza e Clarks , spia concupiscente le fattezze femminili, fuma marijuana ogni mattina e affibbia al genere umano le categorie scientifiche del mondo animale - ha dalla sua il fiuto, un olfatto eccezionale capace di aprire qualsiasi saracinesca. Persino quella perbenista, parentale e lavoratrice del borgo montano della Val d'Aosta dove viene trasferito da Roma. Straniante. Capace di spostare l'equilibrio e con esso l'archetipo del poliziotto incardinato nei codici e nelle leggi. Insomma nei gialli di Manzini, ancor prima dell'intreccio e della trama avvincente, c'e' lui, Schiavone.
"C'e' qualcosa di mio nell'aspetto sentimentale di Rocco -dice Giallini- e' una cosa che coinvolgerebbe tutti. Mi sono emozionato. Per un attore, e' una cosa bella. Manzini e' un grande scrittore. Ci siamo visti oggi e siamo diventati amici. Prima solo qualche telefonata". Il regista Michele Soavi definisce Schiavone "un angelo caduto..leggendo i romanzi la prima illuminazione visiva e' stata quella di un western moderno. Un antieroe in loden svolazzante, fedele a se stesso". Ma l'autore dei romanzi se lo immaginava con il volto di Giallini il suo Schiavone? Manzini prima tiene a precisare: ''Se la Rai ha deciso deciso di realizzarci una serie vuol dire che siamo avanti. Un Vicequestore che fuma erba! Per questo siamo su Rai 2! Senza canna, andavamo su Rai 1! Schiavone e' giudice e poliziotto insieme e non esiste nulla di piu' antidemocratico. Loro hanno voluto farlo e io sono felicissimo". Quindi aggiunge: "ognuno di noi si immagina un viso. Per me Rocco non ha mai avuto un volto, non ha uno specchio. Il fatto che Marco Giallini abbia accettato questo personaggio mi rende felice. Io, grazie a Dio, non lo conoscevo personalmente ed e' stato meglio, ha aiutato la mia fantasia. Percepisco amore e rispetto nei riguardi di questo personaggio. Vedere Giallini piangere mi ha commosso. Ma lui e' una grandissimo attore e lo sappiamo tutti. Ora sono inguaiato: quando scrivo di Schiavone, penso alla faccia di Giallini. Ora mi tocca frequentarlo...''.
Ma Giallini non teme di restare intrappolato in questo personaggio? Giallini ''Dopo tanto cinema alla mia eta' non temo niente. Ormai sono sul crepuscolo. Sono semplicemente io che faccio un personaggio e basta. Sono molto legato a Schiavone. Anche se fosse, poi, chi se ne frega!". Per Il direttore di Rai Fiction Tinny Andreatta La serie un importante traguardo: ''quello di aver realizzato un nuovo racconto crime contemporaneo, moderno sotto il profilo visivo''. E' una coproduzione Rai Fiction e Cross Productions in collaborazione con Beta. ''Quella dell'innovazione e dell'internazionalizzazione è oggi la nostra grande scommessa''.
Il direttore di Rai2 Ilaria Dallatana dice: "Mi piace l'idea che la rete si stia popolando di personaggi speciali. Dopo Mika, abbiamo Giallini e il suo Schiavone. E' una fortuna. Ho fatto i salti sulla sedia quando mi hanno proposto questa serie. Ha una visione del mondo fuori dagli schemi rispetto ad altre piu' mainstream. Ci sono personaggi molto raffinati: va oltre la serie poliziesca tout court".