Oltre Venezia, a Boston 20 anni d'arte di Simone Leigh

Oltre Venezia, a Boston 20 anni d'arte di Simone Leigh

All'Ica 29 opere tra cui nove esposte alla 59/a Biennale 2022

Solutions Manager
  • All'Ica 29 opere tra cui nove esposte alla 59/a Biennale 2022
  • (ANSA) - BOSTON, 10 APR - Prima artista afro-americana protagonista del Padiglione degli Stati Uniti alla 59/a Biennale d'arte di Venezia, che un anno fa l'ha premiata con il Leone d'oro per la miglior partecipazione grazie alla monumentale scultura "Brick House", Simone Leigh è ora protagonista della prima personale antologica delle sue opere. Intitolata semplicemente 'Simone Leigh', la mostra, allestita all'Institute of Contemporary Art di Boston (ICA) fino al 4 settembre, è un'opportunità unica per esplorare da vicino l'evoluzione di colei che è considerata l'artista in grado di rappresentare la 'soggettività femminile nera'.
        Le opere, 29 in totale, tra cui 11 già esposte a Venezia, coprono un arco di tempo che va dal 2004 al 2023. Una produzione quasi ventennale che ha portato Leigh ad uscire dall'anonimato e ad essere catapultata all'attenzione globale.
        La mostra è stata organizzata dalla chief curator dell'ICA Eva Respini, che ha commissionato anche il padiglione americano a Venezia, in collaborazione con Anni A. Pullagura. E' stata la stessa artista a guidare il tour per l'anteprima della mostra organizzato per la stampa che, come ha sottolineato Respini, "rappresenta un ritorno a casa dalla Biennale".
        Nata nel 1967 a Chicago da genitori giamaicani, Simone Liegh - la cui 'Brick House' nel 2019 ha dominato il plinto del parco della High Line a New York - ripartendo da Boston mostra ancora una volta al mondo tutta la sua maestria nella lavorazione di materiali come la rafia, la ceramica e il bronzo per rappresentare il 'detto e non detto' del corpo femminile afro americano. In primo piano un'esplorazione e una rivisitazione di temi, tra cui appunto lo sfruttamento del corpo femminile, che per secoli hanno ridicolizzato e offeso le donne. Le sue sculture in larga scala raffigurano corpi di donne nere che diventano tutt'uno con le forme dell'architettura vernacolare africana o brocche o caraffe diffuse nelle comunità della diaspora africana. "Ci sono tutte le forme del corpo femminile", ha detto Simone Leigh spiegando alcune delle sue opere, aggiungendo anche che a questo punto della sua carriera si sente soddisfatta dello stato dell'esplorazione della molteplicità di quei corpi. (ANSA).