Un Follower americano mi ha posto a conoscenza questo tipo di finanziamento vediamo che cosè:Si tratta di una colletta 2.0: un insieme di persone conferisce denaro per finanziare un progetto attraverso siti internet dedicati. Ecco le differenze tra i 4 modelli (donation, reward, lending ed equity) e che cosa prevede il regolamento della Consob
56 milioni e 782mila euro raccolti nel 2015 contro i circa 30 milioni del 2014: una crescita, quella del fenomeno del crowdfunding, che, secondo il "Crowdfunding in Italia – Report 2015" dell'Università Cattolica di Milano, in italia sfiora il 195%. Secondo lo studio, nella stragrande maggioranza dei casi i fondi sono stati raccolti con uno dei modelli "classici" di crowdfunding, ma inizia a essere rilevante anche l'ultima frontiera del settore, l'equity crowdfunding, il cui valore lo scorso anno ha raggiunto 1.637.631 euro (il 2,88% del totale).
Ma che cos'è di preciso il crowdfunding, e come funziona? Semplificando molto, si tratta di una sorta di colletta 2.0: il termine infatti indica il procedimento attraverso il quale un insieme di persone (crowd, cioè folla) conferisce denaro (funding) per finanziare un progetto o un'iniziativa. Il tutto utilizzando siti internet dedicati a questo modello di finanziamento. Mentre in molti Paesi del mondo il fenomeno non è soggetto a leggi o regolamenti specifici, l'Italia - primo Paese europeo a farlo - si è dotata di un regolamento approvato dalla Consob nel giugno 2013 e modificato lo scorso febbraio. La normativa è però relativa solo al cosiddetto equity crowdfunding, attraverso il quale si finanziano le startup innovative ricevendo in cambio una quota di partecipazione nell'impresa.
► I MODELLI DI CROWDFUNDING. Benché a livello globale le forme di crowdfunding siano molteplici, i modelli che si sono affermati nel corso degli anni sono sostanzialmente quattro: donation, reward, lending e, ultimamente, anche l'equity. Ma si sta diffondendo anche un ulteriore modello, chiamato royalty based, grazie al quale finanziando un'iniziativa si riceve in cambio una parte dei profitti.
- donation crowdfunding. Si tratta del modello più semplice e più antico: consiste nell'effettuare donazioni (generalmente a enti e organizzazioni del settore non-profit) per sostenere cause sociali o attività di diverso genere. In questo caso, il crowdfunder (cioè il donatore) non ottiene nessun tipo di ritorno.
- reward crowdfunding. Questo modello è il più diffuso nel mondo (funziona su questo principio, ad esempio, Kickstarter.com, una delle piattaforme più note al mondo nel settore), e consiste nel finanziare un progetto ricevendo in cambio una ricompensa non in denaro, come un prezzo promozionale per il prodotto che si sta finanziando, oppure un autografo, o una maglietta personalizzata dell'iniziativa.
- lending crowdfunding. Lo sviluppo del crowdfunding ha portato anche all'introduzione di questo modello, che consiste in un prestito di denaro tra privati (chiamato anche social lending o P2P lending) senza far ricorso alle banche, ottenendo quindi tassi più agevolati rispetto ai finanziamenti tradizionali.
- equity crowdfunding. È il modello più recente di crowdfunding, e anche il più articolato e complesso: si tratta di un finanziamento "dal basso" al capitale d'impresa, e il crowdfunder ottiene una quota di partecipazione nella startup innovativa (l'unica impresa finanziabile in Italia con questo modello di investimento) diventandone quindi soci a tutti gli effetti.
La crisi sta facendo nascere queste forme di investimento basate sulle idee e meno sulle speculazioni finanziarie,potrebbe essere una delle chiavi di volta per uscire dalla crisi in cui ci troviamo: